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MILANO: ARCHITETTURA E CITTÁ. LA MUTAZIONE DELLE TIPOLOGIE EDILIZIE
28 gennaio 2013 dalle ore 17.30
Riprendendo il discorso avviato alla fine dello scorso ottobre dedicato a Milano, discuteremo della trasformazione delle tipologie architettoniche, partendo da quelle residenziali che abbiamo scelto in quanto facilmente confrontabili: il sopralzo di edifici residenziali a Cinisello Balsamo dello studio Albori (2004-2007) che sarà presentato da Giacomo Borella (clicca qui), la casa sul tetto in via Petrarca dello studio Deamicisarchitetti (2008-2010)che sarà presentata da Giacomo De Amicis (clicca qui) e la riqualificazione e ampliamento del complesso residenziale ALER in via Russoli dello studio Mario Cucinella Architects che sarà presentato da David Hirsch
(clicca qui). Marco De Michelis, direttore della Fondazione Antonio Ratti e professore di Storia dell'Architettura presso lo IUAV coordinerà gli inteventi mentre Emilio Battisti introdurrà brevemente l'incontro.
Il riferimento ai casi citati non dovrà impedirci di fare riferimento ad altri significativi, anche perché nel frattempo abbiamo visto, l'affermarsi di progetti di architetti stranieri che hanno trasformato in modo drastico i modelli tipologici di riferimento: dal progetto vincitore del concorso per il nuovo centro direzionale ENI di San Donato dello studio Morphosis Architects (clicca qui) con i suoi volumi fluidi, al discusso progetto "gotico" della nuova Feltrinelli di Herzog & De Meuron. (clicca qui) fino al recente progetto vincitore del concorso per l'espansione della Bocconi dello studio SANAA con le organiche circonvoluzioni dei corpi di fabbrica e dei percorsi(clicca qui). Naturalmente in passato ci sono state importanti anticipazioni del fenomeno. Basti pensare alla Torre Velasca, dal Daily Telegraph provocatoriamente inserita in un elenco dei più brutti edifici del mondo (clicca qui), che si presenta in tutta evidenza come la composizione di due edifici sovrapposti: una torre di uffici sulla quale si imposta un edificio residenziale. Ma ora, con la motivazione di contenere il consumo di suolo, questo modo di intervenire si va generalizzando e, con il moltiplicarsi delle ibridazioni e del
le varianti tipologiche, anche le modifiche del paesaggio urbano contribuiscono alla mutazione della nostra città. Il discorso si fa più complesso se ci si propone di analizzare e interpretare la specificità dell'architettura italiana contemporanea: quella che nell'ultimo numero di Lotus 151, che sarà presentato in Triennale il 30 gennaio, viene definita come Italian Theory (clicca qui) che propone una rivalutazione della nostra attitudine ad agire in contesti urbani complessi e irti di difficoltà, anche se nel frattempo non possiamo esimerci dal constatare che sono ben altri gli interventi che ne hanno determinato la mutazione come lo stesso numero 131 di Lotus 2007 Milano Boom aveva descritto molto chiaramente.
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