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EXPO 2015 "NUTRIRE IL PIANETA, ENERGIA PER LA VITA"

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Resoconto sintetico di Paolo Deganello del convegno promosso dal Gruppo Consiliare Misto del comune di Milano

Il "messaggio" del convegno e i contributi previsti sono riportati nell'Invito

Il documento "Milano EXPO 2015: Città sostenibile dopo la crisi" scritto da Emilio Battisti e Paolo Deganello completo di una settantina di prime firme è stato consegnato insieme all'introduzione di Giuseppe Landonio e la relazione di Antonello Boatti dal titolo "Ridisegnamo l'Expo" a tutti i partecipanti.

La relazione di Boatti è molto interessante per queste tre ragioni:
  1. Offre dati sulle precedenti Expo e in particolare su Saragoza 2008 che confermano la tesi da noi sostenuta che una Expo per padiglioni oggi è destinata al fallimento perchè è uno spreco di suolo e cubature edificate difficilmente recuperabili e perchè "incanta" sempre meno.
    Il passivo dell'Expo di Saragozza è di 30 milioni e i visitatori sono stati 5 milioni contro i 6/7 previsti prevalentemente provenienti da Saragoza e Spagna.
    Alcune foto mostrano la desolazione dello stato presente del territorio sprecato con l'Expo.
  2. Propone due esempi positivi: Lisbona e Barcellona.
    Lisbona può vantare un consuntivo positivo perchè realizzazione di una espansione urbana gia da tempo progettata, interna al tessuto urbanizzato, e adeguatamente infrastrutturata.
    Barcellona Olimpica può vantare un consuntivo ancora più positivo ottenuto utilizzando l'evento internazionale di portata equivalente all'Expo quale occasione di una riqualificazione viaria, infrastrutturale e residenziale diffusa su tutta la città che ha permesso un significativo definitivo miglioramento dell'abitabilità complessiva di quella città e del suo territorio.
  3. Dichiara la sua documentata adesione ad una Expo diffusa, riporta di conseguenza in una mappa l'insieme delle istituzioni con una vocazione espositiva gia presenti in Milano e conclude il suo intervento mostrando la totale assurdità e follia delle due ipotesi delle cosi definite "faraoniche" vie d'acqua (RhoPero/Navigli) e di terra (tunnel RhoPero-Linate), per fortuna ormai accantonate. Ha proposto un suo interessante precedente progetto di ripristino della via d'acqua Martesana - Darsena quale elemento di rivitalizzazione attraverso il recupero di una infrastruttura che ha a suo tempo disegnato parti significative, periferiche e centrali della città.
Segnalo inoltre la proposta di Pierfrancesco Majorino di candidare lo scalo Farini quale alternativa all'Expo a Rho Pero, non ho capito se pensata come insieme di padiglioni o come area da attrezzare a polo espositivo permanente.

Molti contributi hanno fatto riferimento al "Dossier" che ha accompagnato la candidatura di Milano, ma soprattutto quasi tutti gli intervenuti hanno visto nella nostra proposta di Expo diffusa una credibile e fattibile alternativa all'Expo concentrata a RhoPero Molti hanno inoltre richiamato l'importanza del Parco Agricolo Milano sud quale campagna urbana da valorizzare, e non solo difendere, e quale apparato produttivo agricolo di grande qualità capace di produrre un nuovo rapporto città campagna e contribuire ad una nuova abitabilità urbana.

Io sono intervenuto mettendo in evidenza come il progetto di Expo diffusa nasce da due professionisti, Paolo Deganello ed Emilio Battisti che in seguito ad un dibattito organizzato nello studio/galleria di Emilio Battisti propongono, con lavoro volontario, l'ipotesi di un progetto alternativo all'Expo a Rho Pero che suscita interesse e consenso qualificato e non appiattito sugli schieramenti politici attualmente esistenti. Ho precisato che continuiamo a cercare un consenso il più trasversale possibile.

Ho inoltre segnalato che abbiamo costituito dei gruppi di lavoro:
  • sul parco Sud, che propone un'analisi del tema Obesità e Fame come due faccie della stessa medaglia e propone un coinvolgimento attivo del visitatore Expo,
  • sulle potenzialità espositive delle infrastrutture esistenti non solo a Milano ma nell'intera area metropolitana e anche regionale,
  • uno sulla domanda di mobilità conseguente alla expo diffusa,
  • un quarto gruppo sugli effetti che Expo diffusa possa avere sulle potenzialità produttive e imprenditoriali della città del suo hinterland rispetto ad un'Expo concentrata nell'area di Rho Pero. Su questo tema è intervenuto anche Claudio Agnoletto, che, insieme a Luca Beltrami Gadola (anch'esso presente) collabora al progetto di Expo diffusa e possono integrare e correggere questo resoconto.
Giancarlo Consonni ha fatto un esauriente presentazione della nostra proposta di Expo diffusa, mettendo in evidenza le prime crepe di una gestione immobiliaristica del territorio (Milano Santa Giulia ed ex Area Falk).

Giuseppe Landonio ha concluso invitando a firmare la nostra proposta di Expo diffusa, appellandosi ad un moderato ottimismo della volontà, perchè un'altra Expo forse è ancora possibile.

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