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Brevi note sull'opera pittorica di EMILIO BATTISTI
a cura di Silvia Petronici Gavagai
Volti di amici, di personaggi noti del mondo dell'arte e della cultura, potenti della terra. Questo il mondo indagato da Emilio Battisti. Lo strumento privilegiato dell'indagine è qui il ritratto in tagli e distanze diversi. Il ritratto, nella sua lunga e venerabile tradizione, ha la funzione di fornire un supporto mnemonico quanto una lettura dell'individuo ritratto, un'interpretazione seppur sottile della storia in cui consiste la sua identità. La tensione verso la verosimiglianza cui fa appello la memoria del reale in questi lavori è superata daIl'intento di cogliere nel tessuto di questi volti un elemento di conoscenza. Si riproduce nella ricerca di Battisti il gesto primario di disegnare ciò che più si desidera conoscere, di cercare nella sintesi e nelle scelte richieste dalla bidimensionalità del disegno e della grafica una chiave verso la struttura comune degli elementi.
In questi volti Battisti sembra cercare, pertanto, l'istante umano e generale, fin nel particolare storico e contingente dell'età, dei segni e dei caratteri di un volto specifico, noto e consueto. Questa ricerca pertanto conduce uno strumento particolaristico come il ritratto a trarre conclusioni o a porsi di fronte all'occasione di trarre conclusioni sulla capacità del pittore, come del ricercatore o del filosofo preistorico di agganciare il reale, fermare per un istante la sua corsa e darne una rappresentazione utile e convincente.
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