emilio battisti
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11 marzo 2013
Mail incontro 12 marzo

Amiche e Amici carissimi,
come annunciato, nell'incontro di domani ascolteremo i colleghi che ho invitato e raccontarci i progetti di tre edifici milanesi che ritengo rappresentino casi significativi per discutere dei linguaggi dell'architettura milanese. Semplificando, la questione che desidero affrontare è se esista ancora la possibilità di progettare degli edifici per Milano che si ispirino ad una tradizione architettonica locale - ovvero a quella che alcuni ritengono di poter riconoscere come Scuola Milanese - o se riteniamo che tale continuità, se pur sia mai esistita, sia ormai disarticolata e in effetti non più recuperabile. Per non dilungarmi nell'introduzione all'incontro e lasciare spazio agli invitati anticipo qui sommariamente le domande che intendo porre. A Michele Reginaldi dello studio Quattroassociati (clicca qui) invitato a presentare la torre residenziale di piazza Tirana, vorrei chiedere se nel progettarla abbia inteso confrontarsi con i due emblemi milanesi, la Torre Velasca e il Grattacielo Pirelli, oppure se il suo scenario di riferimento sia stato più quello internazionale degli innumerevoli grattacieli che abbiamo visto crescere un po' ovunque. Da Gino Garbellini dello studio Piuarch (clicca qui), invitato a esporre l'edificio per uffici e showroom nell'ambito del complesso Porta Nuova, vorrei sapere in che termini è stato interpretato il rapporto con il contesto immediato in cui è inserito l'edificio, ma anche le modalità di declinazione del rapporto con l'ambito urbano di appartenenza, anche considerando l'evidente netta diversificazione del linguaggio dei fronti dell'edificio. Desidero anche che Giacomo Polin nell'illustrare la ristrutturazione di via Correggio ci dica per quale motivo i fronti dell'edificio siano stati integralmente ricomposti e se l'esito sia anche la conseguenza di una imprevista e complessa vicenda progettuale. Infine Paolo Mazzoleni Presidente della Commissione del Paesaggio, oltra a coordinare gli interventi, vorrà sicuramente offrirci qualche utile elemento di valutazione dello scenario generale che si va delineando a Milano. Sono certo che questo incontro, assieme a quelli del 2010 (clicca qui) e ai due più recenti di ottobre (clicca qui) e gennaio (clicca qui), ci offra il materiale di riflessione utile ad avviare un confronto che è certamente lo strumento per tentare di far crescere una cultura di progetto che sappia esprimersi senza perdere completamente i propri riferimenti ma anche senza rinunciare a misurarsi con lo scenario dell'architettura a scala internazionale.


Vi aspetto dunque martedì 12 marzo alle ore 17,30 in via della Braida 1

Vi prego di inoltrare questa mail ad amici e conoscenti.



Cordiali saluti.

Emilio Battisti