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2 marzo 2009
Incontro 9 marzo 2009
Cari Amici,
considerato che l'EXPO 2015 è da tutti indicata come una grande occasione culturale, abbiamo pensato di organizzare questo incontro per svolgere una riflessione sulla qualità della cultura a Milano oggi e su come essa potrebbe essere rivitalizzata anche nella prospettiva e rispetto alla scadenza di tale evento.
Giorgio Galli, in quanto politologo, introdurrà la discussione analizzando il rapporto, particolarmente significativo nelle fasi storiche di eccellenza culturale della nostra città, tra comportamenti collettivi ed élite intellettuali innovative. Cercando anche di valutare se tra oggi e il 1° maggio 2015, data ufficiale della sua inaugurazione, potrebbero maturare elementi di novità per fare uscire Milano dall'attuale condizione di arretratezza.
Il designer Clino Castelli riporterà la propria teoria di come la città debba e possa essere oggi capace di rappresentare ed esprimere anche esteticamente la sostenibilità.
Alberto Garutti, artista impegnato sui temi dell'arte pubblica, darà una propria interpretazione del modo in cui l'EXPO potrebbe rappresentare un'occasione per lo sviluppo e l'affermazione anche a Milano di un'arte pubblica contemporanea, di portata internazionale, in grado di interagire con l'ambiente urbano e l'architettura.
Infine a Stefano Boeri, architetto, urbanista e membro della Consulta Architettonica internazionale costituita dal Comune, sarà richiesto di valutare quali potrebbero essere, nel bene e nel male, gli effetti dell'EXPO su architettura, città e territorio, anche tenendo conto dei problemi insorti a seguito della crisi economica e della conseguente scarsità di risorse, cercando di ricondurre le riflessioni degli altri discussers a confrontarsi e interagire in modo specifico con il tema EXPO.
Sarà poi data la parola a chi di voi vorrà dire come vive questa scadenza, che certamente creerà molti problemi durante la sua realizzazione e ci restituirà una città trasformata in modo forse non condivisibile.
Vi aspetto quindi con solidi argomenti da discutere.
Emilio Battisti
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